Questo periodo copre i regni dell'undicesima e dodicesima dinastia. La capitale viene spostata da Memphis a Tebe, nel sud dell'Egitto. Cominciano i rapporti con l'area siro-palestinese. I re Sesostri III e Amenemhat danno inizio all'espansione del regno verso la Nubia. In campo artistico, si assiste alla stabilizzazione delle formule, che verranno poi considerate classiche anche nelle età successive. Nella statuaria si registra la conquista di una maggiore organicità: il modellato perde rigidità e si tende a caratterizzare i volti con attenzione fisionomica. Nella ritrattistica regale si fa strada la tendenza al colossale. Nel rilievo si afferma un interesse per i dettagli naturalistici, per la resa minuta delle diverse varietà di animali o piante. Si diffondono i sarcofagi rettangolari, sia in pietra che in legno; questi ultimi venivano dipinti con un complesso sistema di simboli sacri. Nella tombe vengono deposti i cosidetti ushabti o "servitori funerari", statuette che si riteneva potessero assolvere alle prove che il defunto doveva superare per ottenere la vita eterna.